"Libri rari e collezioni speciali" descrive una tipologia di materiali che comprende, ma non si esaurisce, col libro antico - inteso, quest'ultimo, come manufatto prodotto artigianalmente ma definito cronologicamente in modo convenzionale come il libro stampato entro l'anno 1830.
Si considerano speciali quelle collezioni che si segnalano per la particolarità dei materiali (ad esempio fotografie, documenti d'archivio) e per la specificità della loro origine, configurandosi come significative per l'istituzione che le conserva.
Di questa categoria, che spesso ricade sotto la intitolazione di "materiali rari e di pregio", si preferisce in questa sede porre in maggiore evidenza (rispetto al pregio e alla rarità, qualità pure considerate) i legami esistenti tra le caratteristiche di tali raccolte, il soggetto o i soggetti che le hanno poste in essere (che siano persone fisiche, enti, famiglie) e le attività precipue dell'istituzione (Università) che le conserva, quindi didattica, ricerca scientifica e terza missione.
La definizione di collezione speciale non può essere rigida; essa comprende donazioni dotate di omogeneità e compattezza (più facili da individuare), ma non si può escludere che vi siano (e si vogliano recuperare) fondi che, in fase di ingresso, siano stati smembrati e fusi con il resto delle altre collezioni.
Un gruppo di lavoro è stato appositamente costituito nel dicembre 2011 per la gestione di tali materiali, che si desidera valorizzare, anzitutto individuandoli, quindi fornendone descrizioni appropriate, delle parti e soprattutto degli insiemi. Si ritiene in tal modo di fornire all'utenza chiavi di lettura delle collezioni che potranno essere utilizzate nella fase di ricerca ma anche come tessere di una storia dell'Ateneo, vista nell'ottica di una storia delle discipline così come testimoniate dagli strumenti di studio - i libri in primo luogo. Il Gruppo di lavoro Libri Rari e Collezioni Speciali (LRCS), costituito nel 2011, da aprile 2022 ha cambiato assetto organizzativo e nome in Servizio Fondi storici e Collezioni speciali.
Le collezioni vengono individuate con riferimento al loro originario possessore; per questa ragione nella ricognizione dei fondi e nella loro descrizione si è deciso di adottare lo standard, mutuato dalla tradizione archivistica, ISAAR(CPF) standard concepito per la redazione di record d'autorità dei soggetti produttori di archivi (International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons, Families).
Le collezioni hanno spesso subito smembramenti, talvolta dei volumi, diluiti all'interno delle altre raccolte librarie, sempre invece di altri materiali che avessero fatto parte delle raccolte originali: oggetti d'arte, materiali fotografici, documenti d'archivio, raccolte scientifiche. Intento del gruppo è evidenziare i legami esistenti tra queste parti, mediante ricostruzioni virtuali delle raccolte. A questo scopo il gruppo intende prendersi cura di materiali non librari di competenza del CSB, mentre chiederà la collaborazione delle altre strutture dell'Ateneo deputate alla conservazione delle altre raccolte. Quanto invece alla dislocazione fisica dei materiali, la ricostituzione delle raccolte non si intende accompagnata dalla loro movimentazione fisica, salvo i casi di necessità di ordinamento (per materiali che non fossero mai stati lavorati) o di comprovata utilità - come nei casi di porzioni di raccolte rimaste isolate rispetto alla collezione maggiore.
Collezione speciale per eccellenza è la raccolta collocata nella Sala del Dottorato, porzione principale del Fondo antico.